Tolleranza zero. Per Lega e FIGC

Share: Facebook Twitter Pinterest Premessa: non voglio scrivere l’ennesimo pezzo sulla questione cori e curve. L’ho fatto ampiamente in altre occasioni che andrò a linkarvi in questo breve pezzo (e […]

Premessa: non voglio scrivere l’ennesimo pezzo sulla questione cori e curve. L’ho fatto ampiamente in altre occasioni che andrò a linkarvi in questo breve pezzo (e che potrete leggere se e solo ne avrete la voglia).

Odio fare quello che “io l’aveva detto”, ma in tempi non sospetti (la metà di febbraio di quest’anno), ero  stato quasi profetico, terminando con queste parole il pezzo  “Lo stolto guarda il dito, il saggio la luna” (ve lo consiglio: link) relativo alla disuguaglianza delle sanzioni e del sanzionamento di taluni cori considerati discriminatori:

“Un grande uomo qualche tempo fa disse che non ci può essere pace senza giustizia mentre un famoso proverbio cinese recita: “Quando il saggio indica la luna, lo sciocco guarda il dito”. Ecco, cerchiamo tutti di guardare la luna, e non attraverso i colori delle proprie maglie, altrimenti ci aspetta un cielo sempre più cupo.”

In Italia però non si è capaci di cogliere determinati segnali sino a quando si viene toccati in prima persona e, inevitabilmente, spesso si reagisce con gli occhi del cuore o, in questo caso, del tifo. Quando scrissi quel pezzo venni deriso  da alcuni tifosi di Milan e Inter (è il termine più soft che posso utilizzare, ma l’atteggiamento non fu così soft) perché chiedevo un comportamento meno ipocrita e doppiopesista delle istituzioni (stessi cori sanzionati in modi differenti), l’uguaglianza a parità di condizioni e soprattutto giustizia. Lo chiedevo per tutti, per fare una vera lotta al razzismo e non di facciata, per ridare credibilità a un ambiente che ormai di credibile aveva poco e non solo perché al tempo la più colpita (più o meno giustamente) era la Juventus. Chiedemmo anche che vi potesse essere prova tv e prova fotografica certificata per punire coloro che erano “sfuggiti” al controllo di arbitri e ispettori federali. Quegli stessi “tifosi” ora chiedono le stesse cose, segno dell’ipocrisia a maglie alterne. Al tempo feci notare come l’odioso coro “Lavali col fuoco” venne sanzionato da Tosel dapprima come “coro insultante”, successivamente come coro di “discriminazione territoriale” per finire con “coro di discriminazione razziale”. Ma non ci vorrebbe coerenza anche nelle sanzioni?

Il 21 agosto, ritrovando un filmato dei rigori del Trofeo TIM fra Juventus e Milan (la Juve fu multata per 30.000 € per presunti cori razzisti, smentiti prima dalla DIGOS e poi dal video che potete vedere qui scrissi testualmente:

“Il razzismo è sicuramente un problema serio, dentro e fuori dagli stadi, ma fa male vedere che viene spesso cavalcato dai media (e non solo) più sull’onda emotiva che per vera volontà di combattere il fenomeno. Il razzismo si combatte con l’educazione, con la prevenzione e l’isolamento di chi si lascia andare in cori ignobili. Il razzismo negli stadi si combatte anche con i mezzi moderni: con telecamere e riconoscimento volti è possibile identificare chi compie questi atti. Dovrebbe essere possibile quindi revocare loro gli abbonamenti e sottoporli a DASPO. Sanzioni mirate, più giuste: perché deve pagare un intero settore se sono pochi deficienti a cercare un po’ di notorietà con la loro stupidità? Paghino loro e non si faccia di tutta un’erba un fascio.”

Rimane ingiusto colpire abbonati e tifosi che nulla c’entrano con chi compie atti scellerati, meglio le sanzioni mirate.

Di nuovo in tempi non sospetti proposi una soluzione attuabile anche in breve tempo, cosa che ripresi commentando le sanzioni dopo la prima giornata (link): la DIGOS aveva identificato alcuni partecipanti agli scontri fra i tifosi di Verona e Milan e li aveva sottoposti a DASPO. Una boccata d’aria, cui però faceva da contraltare il comportamento degli esponenti della procura federale: la sanzione per il lancio dei seggiolini divelti veniva infatti comminata al Verona, nonostante vi fossero immagini chiare che mostrassero come fossero anche i tifosi ospiti ad aver lanciato seggiolini, segno palese di un cortocircuito nella compilazione dei referti. Cortocircuito che ebbe il suo massimo durante Sassuolo-Inter quando i tifosi ospiti reiterarono il coro per cui era appena stata predisposta la chiusura della loro curva per il successivo match casalingo. Quel coro udito anche via tv non fu mai sanzionato, al contrario di quello dei tifosi rossoneri a Torino impercettibile dalla trasmissione televisiva.

Commentando (link) le sanzioni poi a settembre, evidenziammo sia quanto certe società potessero essere sotto ricatto da parte di minoranze dei propri tifosi, sia altri rischi quali quelli di possibili di infiltrazioni.

In ultima istanza, proprio commentando i fatti di Reggio Emilia, formulai una semplice proposta:

“Rendere pubblici i referti di arbitri ed emissari della Procura Federale, perlomeno per quel che concerne la Serie A. Una trasparenza di questo tipo, oltre a responsabilizzare gli addetti alla compilazione, allontanerebbe molti veleni e certamente renderebbe più limpide certe decisioni che spesso risultano ai più inspiegabili.”

Non sarebbe nemmeno complicato (in Spagna i referti sono già online) avere online entro 6 ore dal termine del match i referti completi delle partite con scritta anche la motivazione dei provvedimenti disciplinari (comprese le parole delle frasi  irriguardose) e le segnalazioni di ognuno dei componenti del team arbitrale e della procura federale presenti allo stadio. Per questi ultimi, oltre alla firma, andrebbe altresì segnalata la posizione del campo dove si trovavano. Al Giudice Sportivo sarebbe invece richiesto di scrivere nel comunicato ufficiale il contenuto di cori e frasi. In tal modo si avrebbe maggior responsabilizzazione e maggior controllo della correttezza, oltre sicuramente a una maggiore trasparenza a garanzia e a vantaggio di tutti, tifosi, squadre e giocatori.

Ricapitolando quello che si chiede è:

  • Referti pubblici online, firmati con segnalazione di cori o frasi irriguardose nella loro completezza, entro 6 h dal termine della partita
  • Equità e coerenza nella comminazione delle sanzioni
  • Comunicati del giudice sportivo con specifica menzione di cori e frasi irriguardose
  • Prova TV e prova fotografica (utilizzabile anche a proprio discapito in caso di ricorso) possibile anche per cori e striscioni discriminatori e/o che offendono la memoria
  • DASPO mirato per chi si rende colpevole di atti di violenza o di cori discriminatori attraverso i riscontri video e le immagini disponibili allo stadio da parte delle DIGOS

Soluzioni semplici, a costo (quasi) zero ma vantaggiose per la trasparenza e la credibilità di un sistema che sotto certi aspetti ne ha sempre di meno. Davvero le cose semplici sono le più difficili da attuare? Lega e FIGC stupiteci. Almeno una volta. Almeno stavolta.

Maurizio Romeo
@rumme75

Post By rumme75 (33 Posts)

Fondatore di Barzainter e di Dodici. Portiere e inguaribile juventino. Figlio di papà milanista, mamma juventina. Ha subito anche l'influenza dello zio Gianni e del nonno Vittorio che gli hanno trasmesso l'amore per i colori bianconeri e che ora lo guidano da lassù... Ju29ro, non fatelo arrabbiare perchè l'acqua cheta tira giù i ponti. Blogger di approfondimento: Farsopoli e il calcioscommesse lo hanno visto anche alle prese con lo studio dei codici... Vive il blog e il calcio per passione.

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