Perchè farci guerra a vicenda?

Riceviamo e pubblichiamo l’articolo inviatoci da Luca Scarinzi di ladivinajuventus.com che ci ha voluto raccontare la sua sulle polemiche nate fra i tifosi bianconeri al termine di Juventus-Inter di sabato.

Perchè farci guerra a vicenda? Siamo un solo popolo, quello della Juve!

Si è discusso molto, nel post Juve-Inter, di una questione abbastanza sentita quanto banale e controproducente.
In poche parole, per chi ancora non fosse a conoscenza di questa diatriba, ecco un veloce riassunto:

Al terzo gol preso dalla Juventus, moltissimi tifosi dalla tribuna est centrale (e non) hanno cominciato ad abbandonare lo stadio, ancor prima della fine del match. Giustamente, non appena i presenti in Curva Sud si sono accorti di questa vicenda, hanno cominciato a far partire cori contro coloro che stavano abbandonando il loro posto. Di certo non cori piacevoli. Di disgusto verso ciò a cui stavano assistendo.

Fatemi capire: ora la curva si lamenta per i tifosi che non ha aspettato il fischio finale per un applauso (pur sempre meritato), la stessa curva che ha imposto il silenzio per 3 partite perché avevano messo al primo posto la volontà dell’esibire i bandieroni?

Io davvero non capisco a cosa serve questa guerra tra tifosi, della stessa squadra per giunta.
La sud che si sente superiore a tutto e tutti, che si autocelebra sempre e comunque?

E poi c’é quello da tribuna che si indigna perché una domenica si e una no la Juve deve pagare multe su multe perché quelli della Sud non riescono a trattenersi fra oggeti inutili lanciati in campo e cori piu o meno razzisti e altre menate varie.

Poi mi chiedo, e non sono ironico, perché mai uno della tribuna deve stare li ad applaudire quando lo decide la curva?

Ripeto non me ne sarei mai andato io resto fino alla fine, come sempre, ma davvero non mi andava giù l’idea di dover aspettare il fischio finale per poi sentire uno stadio silenzioso e il settore ospiti in delirio.
Non mi andava, perchè io non sono sportivo, sono un tifoso della Juve, è ben diverso. E non mi piace perdere. Tantomeno mi piace perdere con l’inter. Men che mai mi piace perdere con l’Inter in casa.

Ma credo che allo stadio fino a che ti comporti educatamente, puoi fare quello che vuoi. Vuoi cantare? canta! Vuoi scioperare? Fallo! Vuoi fischiare? Va bene! Vuoi applaudire? Tanto di guadagnato! Ma non rompete le scatole a chi non vuole fare quello che fa la “massa”.
La curva si prende il diritto di giudicare gli altri perché si rende superiore e lo dice in tutto dispetto ai tifosi da tribuna cantando il loro slogan “la Juve siamo noi”.

Voi siete la Sud al massimo e fate parte di questo popolo, poi c’è il resto dello stadio che può decidere di seguirvi o meno, perchè non a tutti viene voglia di cantare cose che non piacciono o condividono. Non ci sarà mai un avvicinamento fra i due fronti perché troppo diverso il modo di pensare e quindi si va avanti offendendoci fra noi.

Invece che restare uniti, sempre, sia nei momenti migliori, sia in quelli peggiori, si cerca sempre di farsi guerra a vicenda. Ognuno di noi è fondamentale per portare a casa la vittoria, quello che canta, quello che si incazza perchè pretende di più dalla squadra, quello che non smette un minuto di sostenere i ragazzi, quello che sta in silenzio perchè vuole godersi lo spettacolo.

Ma voglio essere chiaro: chi vi sta scrivendo ora, è gobbo quanto voi. Perchè ha fatto della Juve un suo stile di vita, c’è stato negli anni indimenticabili di Lippi, c’è stato in B, c’è stato negli anni, traumatici aggiungerei, post calciopoli, c’è stato lo scorso anno quando abbiamo rialzato dopo parecchi anni la coppa dello scudetto, c’è stato a Roma, per la finale (non ancora digerita) di Coppa Italia contro il Napoli e ci sarà sempre anche in futuro.

Autore: Scarinzi Luca di www.ladivinajuventus.com

Profilo Twitter: @scarinzi13

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Dodici nasce da una costola di Barzainter.it, ne eredita la filosofia ("Il calcio è solo un gioco, e con il sorriso si gioca meglio") che cerca di trasmettere con un mix di competenza, obiettività condita comunque dall'ironia che mai può mancare. Dodici, come il dodicesimo uomo. L'uomo in più che cercheremo di essere ogni giorno. Solo per voi.

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