Mercanteggiare …

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Prima di annoiarvi con qualche riflessione devo fare una premessa: torno a scrivere raramente di calcio senza dare i numeri (almeno fino a domani), ma lo faccio oggi perché è più forte di me: il calciomercato mi appassiona, lo ha sempre fatto e ha un suo fascino. È un’opinione personale, probabilmente poco condivisa dai più, ma come detto sopra: è più forte di me.

Sono ore frenetiche o fanatiche quelle che ci separano dalla chiusura del mercato di gennaio. Questa sessione ha regalato tanti colpi, colpetti, botti o chiamateli come volete. Tante, forse tutte le squadre hanno mosso molte pedine, un po’ per la strategia della confusione (quando tutto va male magari rimescolando le carte ne esce qualcosa di buono), un po’ per la strategia del “va tutto bene” divertiamoci o almeno proviamoci.

Questo due filosofie per me sono abbastanza evidenti in alcune squadre del nostro campionato (e sottolineo appena appena che questo non avviene per nulla all’estero), poi ci sono le eccezioni che alla fine rappresentano le squadre che ottengono buoni risultati senza svenarsi. Alcuni esempi: Juve, Sassuolo, Udinese, Atalanta, tra le altre. Queste compagini hanno cambiato poco o nulla in questa sessione di mercato, tenuto l’ossatura principale e in più stanno ottenendo ottimi risultati.

Il resto del circo un po’ meno. Alcune squadre (le due milanesi per esempio) si stanno letteralmente capovolgendo alla ricerca di buoni risultati, leggasi strategia della confusione; altre sfruttano il momento positivo si sono mosse più del necessario e in alcuni casi hanno iniziato a scricchiolare.

Certo, questo pezzo sarebbe potuto nascere dalla smania del Milan, che sta annunciando un giocatore nuovo ogni mezz’ora, o dell’Inter, ma in verità la riflessione che accompagna questo pezzo è legata al caso Eto’o. Prendi un ex campione, lo presenti in pompa magna, alla prima partita la tua squadra prende 5 pere (non per colpa di Eto’o eh), l’allenatore programma una doppia seduta di allenamento (GIUSTAMENTE!) e l’ex campione che fa? Non è d’accordo e torna a casa sua a ora di pranzo!?

Questa è la dimostrazione lampante di come il mercato di gennaio spesso sia dannoso se non fatto da una dirigenza pensante e dotata di raziocinio o ancora peggio se fatto sull’onda di umori variabili. L’esempio della Doria è quanto mai calzante, perché il giocattolo fila bene, per non dire filava, poi a gennaio il diktat è “rivoluzione” e succede che Okaka sbotta, Gabbiadini e Gastaldello vengono ceduti e prendi gente che non può esserti utile nell’immediato (Muriel) o crea scompiglio (Eto’o). Posto che tutto può ricomporsi, ho come la sensazione che Ferrero, non proprio l’emblema del raziocinio, abbia un po’ tirato la corda e creato scompiglio.

Veniamo alle due milanesi (non potevo esimermi), che in quanto a “strategia della confusione” nemmeno scherzano. Ed in realtà gli aspetti comuni sono molti di più di quanto si possa pensare.

Il Condor sta facendo man bassa. Quanto fatto in agosto è andato in fumo in pochi giorni: via Torres, via a breve Armero, in Destro, Cerci, Paletta, Bocchetti, forse Baselli. Insomma squadra rivoluzionata sperando che le cose vadano meglio, anche perché fare peggio è abbastanza complicato. Il risultato!? Domenica a Torino dovrebbe giocare Zaccardo (uno che in estate doveva essere ceduto), il Milan ha in rosa 4/5 difensori centrali (ma ne giocano solo 2), a centrocampo il titolare è Muntari e davanti il Faraone ormai è un desaparecido e Pazzini un’eterna riserva.

Alla Pinetina non possono certo sorridere. I risultati sono anche peggiori, hanno cambiato allenatore per il grande, unico, superlativo Mancini, hanno preso Podolski, Shaquiri, Brozovic, Santon e pare Rolando, ma all’orizzonte non si vede una luce. Il risultato!? Scarsi risultati (come detto), gioco risibile, investimenti buttati a mare (penso ad Hernanes, il giocatore più pagato nell’era Thohir).

Gli aspetti comuni sono la mancata programmazione, la rivoluzione (inutile) alla ricerca di un risultato sportivo quantomeno complicato, il fortissimo indebitamento. Si perché nessuno ne parla, ma a furia di “pagherò” si fa presto a finire protestati.

C’è poi una squadra che rappresenta una giusta fusione tra le due filosofie citate qualche rigo fa: la Roma. Risultati non buonissimi ma buoni, grandi investimenti estivi (tipo Iturbe, Ucan, etc) eppure rivoluzione nel momento in cui le cose non vanno bene. L’operazione Destro è inspiegabile, quella di Ibarbo più o meno, di Ucan si sono perse le tracce, Iturbe ha deluso fino al crack. Sulla Roma tra domani e la fine della stagione si avranno delle visioni ragionevoli sul futuro, perché perdere anche la Coppa Italia o non vincere qualcosa a fine d’anno, al netto dei “soliti sospetti”, potrebbe essere mortifero per una piazza iper umorale.

In questo escursus credo sia meglio fermarmi qui, ma mi si consenta un cenno sulla MIA Juve e sulla situazione del Parma.

Quello che succede ai ducali è RIDICOLMENTE TRAGICO. La passata sessione di gennaio tutti si chiedevano come mai il Parma tesserasse 300 calciatori, poi ora se ne vedono i risultati. Per quanto concerne la Juve, bhè il buon Marotta lavora da 4 anni ormai a questi ritmi. Le squadre si costruiscono ad agosto, a gennaio giovani (Rugani e Sturaro con Tello sono due bei colpi) e qualche buona riserva. Un tempo c’erano i Peluso e i Padoin, ora ci sono i ritorni di Matri e De Ceglie.

Per le mie valutazioni sul mercato degli altri e per i voti numerici l’appuntamento è a domani. Stesso canale (o meglio sito).

#STAY TUNED

Post By DIbbello (254 Posts)

Sono Antonio (@Dibbello su Twitter), 25 anni della provincia di Caserta. Sono laureato in giurisprudenza e ho iniziato da poco la pratica forense. Conosco da circa un anno l’amico Maurizio e dallo stesso periodo scrivo i miei pensieri sul calcio (ho iniziato fortemente irritato per la vicenda calcio scommesse che vide coinvolto Antonio Conte). Il calcio è la mia più grande passione, mi piace vedere ogni partita (di qualsiasi campionato) e amo, di un amore viscerale, la Juventus. Solo la Juventus (oltre la mia ragazza) mi fa battere il cuore. Cos’è DODICI per me?! Mi sono laureato in dicembre (dodicesimo mese dell’anno), l’11 dicembre e quindi il 12.12 per me è stato il primo giorno di totale spensieratezza. Il 12 maggio è anche il giorno del compleanno di mio fratello

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