Gianluigi Buffon, una carriera segnata dal destino

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136Quando inizia a tirare i primi calci ad un pallone, Gigi non ancora immagina il suo futuro. Gioca per divertimento, gioca da centrocampista prima nella scuola calcio Canaletto e poi nella sua Carrara (giocherà nel Perticata). Un buon centrocampista, tant’è che suscita le attenzioni del Parma, che all’età di 13 anni lo acquista per 15 milioni di lire (pagabili in due anni, una prima rata di 3 milioni e una seconda di 12), con l’impegno che se dopo un anno non fosse stato confermato sarebbe decaduto l’impegno dai ducali ad acquistarlo (con buona pace per i 12 milioni, che non sarebbero stati incassati). Un giorno, all’età di 14 anni, mancando contemporaneamente i due portieri delle giovanili, causa infortunio, Gigi fu costretto a giocare in porta. Quando si dice il destino. Dopo due settimane si prende il posto da titolare, tra i pali, da cui nessuno più potrà schiodarlo.

Passa in prima squadra Gigi e all’età di 17 anni fa il suo esordio in serie A. Luca Bucci era infortunato e lui difende i pali della porta in modo fantastico contro il Milan (0-0 il risultato finale). L’anno seguente viene promosso titolare e da lì lo sarà sempre e per sempre nella sua carriera. A 23 anni passa alla Juventus per la cifra record di 105 miliardi (75 miliardi più il cartellino di Jonathan Bachini, valutato 30 miliardi) e ne diventa subito la colonna. Resta dopo la retrocessione in serie B, da Campione del Mondo, e anche dopo due settimi posti e dopo l’era Delneri che aveva messo in crisi la sua leadership. Oggi Gigi è sempre lì e continua a difendere la porta della Juventus, con una fascia di capitano che ne conferma l’importanza e la personalità.

Gigi però non è solo un simbolo ed un idolo per la Juventus. La sua carriera in Nazionale è forse la cosa di cui va maggiormente orgoglioso. L’Italia, la sua Nazione, la sua Patria, l’unica maglia a cui non potrebbe mai dire “basta” (parole sue). Anche con la maglia azzurra la sua storia inizia presto, in un gelido 29 ottobre 1997 a Mosca contro la Russia. Anche in questo caso un infortunio (di Pagliuca nella circostanza) lo catapulta nella mischia, in mezzo alla neve. 1-1 il risultato, con gol di Bobo Vieri e pari su autorete di Fabio Cannavaro (tenetelo a mente). Dopo il mondiale del ’98 vissuto da secondo, con l’avvento di Zoff diventa titolare. Stavolta però l’infortunio tocca a lui ed è costretto a saltare l’Europeo, che vedrà gli azzurri battuti dal golden gol di Trezeguet. Ancora titolare dopo l’Europeo e stavolta lo sarà in maniera costante, con momenti entusiasmanti, come il Mondiale vincente e vissuto da assoluto protagonista (dopo un infortunio alla spalla che ne aveva messo in discussione la titolarità), e momenti negativi come l’infortunio alla schiena rimediato in Sudafrica, che lo costringerà all’operazione.

1997-2013 sono 16 anni, 16 anni di Nazionale per quello che viene considerato unanimemente il portiere più forte al mondo, più di Zoff, più di Yashin (unico della categoria ad aver alzato il pallone d’oro). Gigi Buffon ieri sera, nella sua Torino, nel suo stadio (lo Juventus Stadium), contro la Repubblica Ceca (paese di provenienza di sua moglie, Alena Seredova) ha festeggiato il record di presenze in maglia azzurra. 136 presenze con la maglia che tutti sognano da bambino e che Gigi ha sempre onorato. 136 presenze che gli consentono di superare il suo ex compagno Fabio Cannavaro. Si, avete capito bene, proprio quello che gli fece il primo gol in Nazionale. Quando si dice il destino. Auguri Gigi, oggi più che mai Legenda!

Un Gigi ultimamente spesso (ingiustamente a mio avviso) criticato. Gli anni passano per tutti, ma lui a 35 ha ancora i riflessi da gatto, come ha dimostrato solo quattro giorni fa a Palermo contro la Bulgaria.

Spesso decisivo quasi al pari di un attaccante che fa gol, in molte occasioni ne ha evitati di impossibili. Certo poi gli errori possono capitare anche ai migliori, ma quando hai dietro Supergigi puoi stare tranquillo. Hanno detto che “non è più lo stesso nelle uscite”, “non para mai i rigori”, “non trattiene più un pallone”… Alle cattiverie lui ha sempre risposto da professionista: sul campo, con le sue prestazioni. Venerdì è stato decisivo per mantenere la vittoria contro la Bulgaria, lo è stato in molte altre occasioni sia in maglia bianconera che con quella della nazionale. Per lui parla la sua storia. Per lui parlano i suoi numeri.. Per Gigi parla solo il campo, il suo habitat naturale per ancora molto tempo. Un numero 1, dentro e fuori dal campo. Un Capitano che sta già pensando alla prossima, con la Juve in campionato e in  Champions per vincere e con la Nazionale, per la partita n°137, più recordman che mai.

136 presenze in azzurro primo in coabitazione con Fabio Cannavaro, 443 con la Juventus, tutte da titolare, attualmente ottavo, ma con nel mirino la possibilità entro fine stagione di portarsi al quinto posto, superando un mito come Dino Zoff.

Da portiere al suo mito, anche da parte mia,  Congratulazioni SuperGigi! Capitano dei vascelli verso nuove conquiste.

Antonio Di Bello (utente twitter: @dibbello)
Maurizio Romeo (utente twitter: @rumme75)

Come omaggio aggiungiamo ancora 3 video: il miracolo di venerdì commentato da Cucchi e Repice in radio, le incredibili parate di venerdì nel commento di Al Jaazera e, infine, le più belle parate del 2013 di Superman Gigi Buffon in maglia bianconera nel bellissimo contribuito dell’utente Youtube colosimo99. Tutti da vedere.



Post By rumme75 (33 Posts)

Fondatore di Barzainter e di Dodici. Portiere e inguaribile juventino. Figlio di papà milanista, mamma juventina. Ha subito anche l'influenza dello zio Gianni e del nonno Vittorio che gli hanno trasmesso l'amore per i colori bianconeri e che ora lo guidano da lassù... Ju29ro, non fatelo arrabbiare perchè l'acqua cheta tira giù i ponti. Blogger di approfondimento: Farsopoli e il calcioscommesse lo hanno visto anche alle prese con lo studio dei codici... Vive il blog e il calcio per passione.

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