Sulla via del ritorno alla normalità…

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Era il 2006 quando abbiamo smarrito la rotta: una durissima e fastidiosa febbre, tipo quelle che ti prendono nel freddo gennaio, ci ha perseguitati per ben sei anni. Anni nei quali siamo stati malaticci, abbiamo arrancato, rimediato brutte figure, dando il via alla derisione e al divertimento dei tifosi di tutte le altre squadre. Quando il gatto non c’è, i topi ballano: questo è il sunto dei sei anni, 2006/2012. Purtroppo però per gli antijuventini, il periodo nero è finito, e questo grazie a tre grandi fattori: il ritorno a capo della società di un esponente degli Agnelli; l’arrivo di un simbolo della juventinità e le sue vittorie; l’acquisto di un giocatore di caratura internazionale, ovvero Carlos Tevez.

Andrea Agnelli lo possiamo riassumere nel primo e unico tweet che ha scritto sul suo profilo: “fino alla fine”. Perdonate la mia estrema sintesi, ma cosa vuoi dire di fronte a queste parole. E’ tutto racchiuso li, il resto lo sappiamo tutti cosa ha fatto e cosa farà per la Juventus. Restauratore, ma anche innovatore: stadio, comunicazione ai tifosi, riforme per migliorare il sistema, ma anche comandante esperto e grande conoscitore delle dinamiche del mondo del calcio. D’altronde, la foto che lo ritrae con la triade, con lui in abiti casual, dimostra che la gavetta l’ha fatta e come, avendo come maestri proprio la triade, ma prima ancora l’Avvocato e suo papà Umberto.

Conte è arrivato con un anno di ritardo alla Juventus: abbiamo vinto con un anno di ritardo. Le sue vittorie, la sua juventinità ci hanno restituito orgoglio, ci hanno tolto le castagne dal fuoco. Un altro passo verso la normalità, perchè con Antonio siamo tornati a vincere, siamo tornati ad essere i primi della classe, con grande merito, ma soprattutto siamo di nuovo odiati da tutti, e questo è quello che conta. In una scala di valori funzionale a misurare la forza e il merito della Juve, oltre alle qualità di tutti i settori, da quello societario a quello tecnico, io ci metto anche l’odio che gli antijuventini hanno verso la Juve: e con Antonio Conte abbiamo raggiunto il massimo livello, perchè siamo tornati a vincere quando ci davano per morti. Più ci odiano, più siamo forti. Chiaramente odio sportivo, sia chiaro. Ma ve la ricordate l’esultanza a Parma, dopo il tre a uno col Cagliari: il faccione che occupa tutta la visuale della telecamera, dopo una gara che, a mio avviso, avevano cercato in tutti i modi di non farci vincere. Ecco: quella faccia è il simbolo della juventinità.

Le vittorie, si sa, ti danno trofei, soldi ma soprattutto prestigio: la conquista dello scudetto, il ritorno in Champions con risultati soddisfacenti, hanno ridato alla Juve quell’appeal che il 2006 aveva stroncato, dopo la serie B e la diaspora dei grandi campioni. In questi sei anni abbiamo dovuto arrangiarci sul mercato: negli ultimi tre anni il sogno top player è svanito, non solo per carenze economiche, ma anche perchè la Juventus non vinceva. Prima ancora abbiamo dovuto subire i vari rifiuti, un su tutti quello di Di Natale. E’ legittimo che un giocatore possa rifiutare un’offerta, ma sfido chiunque a rifiutare la Juventus quando si parla della vera Juventus. Con le vittorie stiamo riconquistando il nostro appeal, che in Italia tutti ci invidiano, perchè nessuno ha la nostra storia. Tevez ci ha scelti per questo: un acquisto di fattura internazionale, col quale possiamo presentarci su tutti i campi d’Europa con minor soggezione, rispetto a quella che avevamo quando andavamo a giocare con Iaquinta, Martinez, ecc… E’ un altro passo verso la normalità, verso la supremazia che in Italia abbiamo già ristabilito a suon di record.

La famiglia Agnelli è il simbolo della Juventus, e Andrea non poteva che riportare a casa un simbolo della juventinità e delle vittorie, Antonio Conte. Il mister ci ha fatto vincere, ci ha dato di nuovo quell’orgoglio che forse molti stavano perdendo, quel prestigio affievolitosi per quei sei anni bui. Il prestigio ci riporta da protagonisti anche nel mercato, in Europa. Il tutto finalizzato sempre e solo ad un’unica cosa: la vittoria.

Perchè vincere è l’unica cosa che conta.

Post By clintuco (25 Posts)

Laureando in giurisprudenza, juventino da tre generazioni: un record a Napoli! Ho iniziato ad amare la Juventus dal primo Lippi: dal 2006 la amo ancora di più. Mi piace molto discutere di tattica, moduli, schemi: insomma, le cose del campo.

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