Er go’ de Turone

Er go' de Turone

Titolo: Er go’ de Turone

Autore: Massimo Zampini

Anno: 2009

Casa editrice: Coniglio Editore

205 pagine per l’edizione cartacea

Se ancora non l’avete fatto, ma avete intenzione di leggere “Il signore degli anelli”, io vi sconsiglierei vivamente di leggere il terzo volume prima degli altri due. Sembra una cosa ovvia (e infatti lo è), ma vi spiego perché, nel caso specifico, leggere i volumi nell’ordine prestabilito sia una pessima cosa. Sapendo come va a finire vi perderesti tutta la suspense, l’angoscia, la sensazione che tutto sia irrimediabilmente perduto. A meno che, e qui non vi posso dare torto, non preferiate vivere tranquilli, non siate esponenti del partito di quelli che vogliono vivere la vita senza troppi patemi d’animo. In questo caso, il primo volume ve lo farei saltare io per principio, c’è troppa tensione. Vi potrebbero saltare le coronarie.

Ma nel titolo del post c’è scritto “Er go’ de Turone”, che c’entra “Il signore degli anelli”.
Come una qualsiasi trasmissione sportiva della Rai e di Mediaset è un pretesto per parlare male di Juve, l’ordine di lettura de “Il signore degli anelli” è un pretesto per dire una cosa molto semplice: E’ un peccato che io abbia letto “Er go’ de Turone” solo ora e, ringrazio Dio di aver letto “Er go’ de Turone” solo ora.
Chiaro, no? Tutta quella tensione, la speranza di risalire la china quando, già da dentro la società, sembrava che non ci fosse la volontà di farlo. L’operazione Juve smile, le campagne acquisti e i proclami pre campionato in stile Inter, certe interviste piagnucolanti, certe partite perse prima di entrare in campo, tutto questo non si dimentica nemmeno dopo aver portato a casa lo scudetto numero trenta e quello numero trentuno.

La mia maestra delle elementari mi disse che non è bene usare la parola incazzato perché è volgare e che arrabbiate sono solo le bestie, le persone sono adirate. Purtroppo, cara maestra, è diventato evidente a tutti, con gli anni, che lei aveva a che fare con una bestia volgare. Si da il caso che leggendo il libro in questione, pur condito di tutta l’ironia di Massimo Zampini, io mi sia sentito incazzato (e pure un bel po’) e anche molto arrabbiato.
Brevemente. “El go’ de Turone” è il simbolo di una cerata antijuventinità, è la prova più lampante di come le tifoserie avversarie abbiano bisogno di episodi sporadici da eleggere ad archetipi del male calcistico. Zampini, in questo libro, racconta come il sentimento popolare (già, quello che ci ha fatto finire in B) a volte si solidifichi e contribuisca a creare delle strutture dure da buttare già e che hanno la triste funzione di annebbiare completamente il cervello umano.  In casi come questi sembra che lo sport vero non sia il calcio, ma sia lo scaricabarile. Anni e anni di insuccessi spiegati da Farsopoli. Ecco la pietra tombale che ha purificato la carriera di dirigenti incompetenti. Bastava quello.
Ma torniamo al libro. Zampini racconta la storia degli anni post B, anni che io ricordo con malcelato disagio in cui la Juve non vinceva principalmente perché non era attrezzata a farlo e poi perché nel dubbio, siccome c’era sempre la possibilità che il sentimento popolare si risvegliasse, era meglio dar contro ai bianconeri piuttosto che favorirli. Ma, a quanto mi ricordo, anche prima del 2006 Carraro e Co. preferivano utilizzare questa tecnica di gestione del sistema calcio.
A rileggere ora questo libro, dopo essere passato attraverso “Il Gol di Muntari” e aver quindi visto la rinascita della Vecchia Signora, sento riaprirsi delle ferite che evidentemente non sono state dimenticate. E quindi sono felice di non aver letto questo libro quando è uscito perché non so se sarei riuscito a portarlo a termine. Sarebbe stata una sofferenza unica, perché, caro il mio buon Zampini, io, ad un certo punto, ho davvero pensato che non saremmo mai più risorti. Lei dice che la Juve e la Juve e che siamo abituati alla vittoria, io penso a Cobolli Gigli, a Secco, a Blanc, a Melo, Knezevic e a tutta una batteria di giocatori strapagati, ma soprattutto non da Juve. E quindi, è vero che siamo la Juve e sappiamo come si vince, ma è altrettanto vero che se non metti gente che capisce di calcio e di Juve nei ruoli chiave, c’è molto poco da fare.
Caro Massimo, mi rivolgo direttamente a lei, io la stimo molto e non lo dico per piaggeria, la stimo perché lei è una persona intelligente, una persona che vuole arrivare al fondo delle questioni e, semmai avrò bisogno di un avvocato, le assicuro che lei sarà tra i primi della lista, ma glielo devo dire con sincerità, pur con tutta la sua ironia, leggere “El Go’ de Turone” mi ha fatto parecchio male. E il motivo principale è uno. Mi sono reso conto, leggendolo, di quanto futili, stupide, ignoranti, becere, campate in aria, siano le accuse mosse alla Juventus in tutti gli anni in cui ho seguito il calcio. E, vedendo come stanno andando le cose ora e risentendo le stesse accuse provenire da Pulvirenti, Preziosi, Allegri, Galliani, Moratti, la Roma, Lotito, etc etc mi sto solo chiedendo quanto tempo passerà prima che inizi una nuova farsopoli (volutamente in minuscolo).

Post By louie75 (6 Posts)

Louie, @louie75, scrittore di fama mondiale, ha ispirato la stesura della trilogia delle sfumature. Vincitore del premio Nobel per la letteratura e per la pace, attualmente è impegnato nel remake di Superman l’uomo d’acciaio. Ottiene successi in tutto quello che fa. Tutto questo mentre dorme. Da sveglio fa l’impiegato a Venezia, ha contribuito a creare il sito collettivo www.senzaudio.org, è appassionato di letteratura e della sua famiglia. Tifa Juve da sempre, da prima che fosse fico.

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