Mai più un’altra Heysel

Ricordo ancora quasi tutto di quella sera, anche se sono passati 28 anni, anche se io di anni non ne avevo nemmeno 10. Ricordo le immagini che scorrevano sulla tv, io che chiedevo ai miei genitori “Perché quelli là picchiano per una partita di calcio?” e loro che non sapevano darmi una risposta, impietriti davanti alle immagini agghiaccianti.

Ero piccolo, ma capivo che era successa una delle più grandi tragedie del calcio mondiale. Morire per una partita, una cosa assurda e quello lo capisci a 10 anni come a 100. Ancor di più quando sai di Andrea, un bimbo che aveva solo 2 anni più di te, che in quello stadio era andato festante per vedere la finale di Coppa dei Campioni. Era SOLO una partita.

Negli anni ho letto molto sull’Heysel, fra tutti il libro inchiesta “Heysel, storia di una strage annunciata  di Francesco Caremani (di cui ho fatto anche una recensione all’interno del sito) e il capitolo dedicato da Riccardo Gambelli nel suo libro “Coriandoli Bianconeri”. Leggere tutte le mancanze organizzative, tutte le pesanti leggerezze e tutte le emozioni di chi l’ha vissuta dà ancor più il senso dell’assurdità di questo drammatico evento.

Tre anni fa sono andato a Torino alla manifestazione per i 39 angeli, sin dal mattino, non volevo e non potevo mancare alla messa in loro memoria, volevo rendere loro onore e abbracciarli virtualmente. Non mi vergogno a dire che mi sono scese le lacrime quando il prete ha letto i loro nomi. E come me tutti i presenti. E’ stato un momentodavvero toccante, così come le parole che sono seguite e che hanno ripreso uno striscione appeso appena fuori dalla chiesa di Santa Rita:”Mai più un’altra Heysel!”

In molti però sembrano dimenticarlo, perché purtroppo si vedono tante piccole grandi Heysel tutti i giorni: talebanismi “in nome” del tifo che si portano dietro una violenza verbale assurda, volta a cercare di “eliminare” il nemico, assurdi vilipendi della memoria di persone che hanno pagato un prezzo altissimo solo per il fatto di essere tifosi della squadra “sbagliata”, e non solo… Fa male pensare che esistano ancora persone che dimenticano che il calcio è solo uno sport. Liberi di fare e dire tutto, senza rispetto. Soprattutto per loro e per tutti coloro che sono morti andando a vedere una partita di calcio. E continuano a farlo ogni giorno: allo stadio come su Facebook, per strada come su Twitter.
Ma proprio nel loro ricordo e in loro memoria abbiamo il dovere di essere migliori: dobbiamo dare un segno diverso, per loro e per noi, perché quello striscione, quelle parole, devono diventare realtà:MAI PIÙ UN’ALTRA HEYSEL!

100_1385

Il giorno che avrò un figlio gli racconterò di quei 39 angeli che ci guardano da lassù, perché un futuro migliore passa anche dalla memoria.

Rocco Acerra (29)
Bruno Balli (50)
Alfons Bos
Giancarlo Bruschera (21)
Andrea Casula (11)
Giovanni Casula (44)
Nino Cerrullo (24)
Willy Chielens
Giuseppina Conti (17)
Dirk Daenecky
Dionisio Fabbro (51)
Jaques François
Eugenio Gagliano (35)
Francesco Galli (25)
Giancarlo Gonnelli (20)
Alberto Guarini (21)
Giovacchino Landini (50)
Roberto Lorentini (31)
Barbara Lusci (58)
Franco Martelli (46)
Loris Messore (28)
Gianni Mastrolaco (20)
Sergio Bastino Mazzino (38)
Luciano Rocco Papaluca (38)
Luigi Pidone (31)
Benito Pistolato (50)
Patrick Radcliffe
Domenico Ragazzi (44)
Antonio Ragnanese (29)
Claude Robert
Mario Ronchi (43)
Domenico Russo (28)
Tarcisio Salvi (49)
Gianfranco Sarto (47)
Amedeo Giuseppe Spolaore (55)
Mario Spanu (41)
Tarcisio Venturin (23)
Jean Michel Walla
Claudio Zavaroni (28)

Maurizio Romeo (@rumme75)

Post By dodiciblog (114 Posts)

Dodici nasce da una costola di Barzainter.it, ne eredita la filosofia ("Il calcio è solo un gioco, e con il sorriso si gioca meglio") che cerca di trasmettere con un mix di competenza, obiettività condita comunque dall'ironia che mai può mancare. Dodici, come il dodicesimo uomo. L'uomo in più che cercheremo di essere ogni giorno. Solo per voi.

Connect