Bayern sul tetto d’Europa

Non ho mai avuto dubbi sull’esito della finale di Champions League, edizione 2013: due squadre tedesche contro, Bayern Monaco e Borussia Dortmund. Ho avuto la fortuna/sfortuna di seguire il Bayern dai quarti in poi, dallo scontro con la Juventus: netta la differenza. Nettissima se si tiene conto che i bavaresi hanno rifilato sette gol al Barcellona, tra andata e ritorno: mica roba da poco. Di fronte c’era il Borussia, squadra rivelazione che ha fatto del bel gioco e del ritmo le armi migliori. E le ha messe in mostra anche in finale, con una prima mezz’ora asfissiante: pressing alto, per non far ragionare il Bayern che ha davvero trovato tante difficoltà nel far girare palla. Chiaro che il Borussia non avrebbe potuto mantenere lo stesso ritmo per tutti i novanta minuti, e già negli ultimi 15′ del primo tempo il Bayern non solo ha rifiatato, ma ha anche avuto tre grandi occasioni (due di Robben, limpidissime). Insomma un primo tempo tutto sommato equilibrato. La differenza l’ha fatta l’esperienza, la forza, la pazienza del Bayern, che sapeva che il Borussia sarebbe partito a razzo e, vuoi per scelta, vuoi per necessità, ha dovuto aspettare che i giovani allenati da Klopp si sfogassero nel migliore dei modi. Ma la differenza l’hanno fatta soprattutto due cose: il Bayern era alla terza finale in quattro anni, dopo le due perse nel 2010 e nel 2012, e quest’anno sembrava una macchina da guerra che doveva vincere a tutti i costi; poi gli errori difensivi: sul primo gol del Bayern ben tre difensori su Ribery si sono dimenticati di Robben che ha sfruttato lo spazio lasciato libero; sul secondo stessa cosa, troppa confusione centralmente e Robben che sfrutta spazio e indecisioni degli avversari. Il Bayern vince la Coppa Campioni con pieno merito: per la stagione fatta, per il percorso, per la qualità, per la forza, per la voglia di vincere e la voglia di reagire, dopo la brutta sconfitta dell’anno scorso. Una squadra che ha chiuso il campionato con 25 punti di vantaggio davanti al Borussia: dato semplicemente terrificante. Anche se in finale la differenza non si è vista, perchè il Bayern era davvero contratto e il Borussia si vedeva che non aveva nulla da perdere, ma soprattutto ha giocato senza timore: Klopp ha fatto davvero un ottimo lavoro con questo gruppo di ragazzi. Ottimo, se si tiene conto della storia recente di questa società. Eccellente, direi perfetto quello di Joseph Heynckes, per tutti Jupp: la cosa più importante era reagire dopo la delusione della finale di Champions persa in casa, e l’ha fatto alla grande, tenendo conto che già da gennaio si sapeva che a fine anno la società avrebbe cambiato allenatore. Ha costruito un ambiente di ferro, immune da qualsiasi pressione esterna, da qualsiasi evento estraneo al gruppo: appunto una macchina da guerra, una macchina perfetta. Ora la patata bollente passa nelle mani di Guardiola, che dovrà fare meglio (???) di Heynckes: il problema è come fare per migliorare questo ambiente. La cosa che dovrà portare è una sola: nuovi stimoli. Lui li ha sicuramente, perchè poteva andare in qualsiasi società e ha scelto il Bayern. Bisogna vedere se i giocatori avranno fame ancora: non escludo un restyling tecnico tattico. Dubito che Mandzukic possa essere utile nel gioco di Guardiola, così come Robben: l’olandese dovrà modificare atteggiamento se vuole piacere al tecnico catalano. Intanto è riuscito a sfatare il tabù di eterno secondo e soprattutto il fatto di non essere decisivo in una finale, dopo gli errori con l’Olanda in finale mondiale e quello dal dischetto contro il Chelsea. Stavolta assist e gol, dopo aver fallito due ghiotte occasioni nel primo tempo. Magari anche lui, dopo aver vinto la Champions, a 29 anni vorrà cambiare aria. Una cosa è certa: si è aperta l’era del Bayern Monaco.

Post By clintuco (25 Posts)

Laureando in giurisprudenza, juventino da tre generazioni: un record a Napoli! Ho iniziato ad amare la Juventus dal primo Lippi: dal 2006 la amo ancora di più. Mi piace molto discutere di tattica, moduli, schemi: insomma, le cose del campo.

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