Nel silenzio generale. Firmato Antonio Conte

Un vero e proprio terremoto delle panchine: così potrebbe essere definito questo finale di campionato, perchè stanno saltando quasi tutti gli allenatori. Chi esonerato, chi sta meditando, chi l’ha fatto già e ha deciso di cambiare aria. In mezzo un solo punto fermo: Antonio Conte e la sua Juventus. Ormai sembrano distanti anni luce quei momenti di sconforto provati l’estate scorsa, quando la squalifica di Palazzi aveva fatto tremare i tifosi bianconeri, temendo un abbandono di Antonio Conte, turbato dalla vicenda in maniera evidente. Ma il nostro condottiero ha resistito, è tornato e ha vinto, di nuovo. Anzi, sta ancora vincendo, se si considera che il campionato senza storia vinto dalla Juve ha provocato un vero tsunami delle panchine. Mazzarri ha deciso che il suo ciclo è finito, dopo 4 anni di Napoli con grandi risultati: negli ultimi tre anni un terzo, un quinto e un secondo posto, cose che non si vedevano dai tempi d’oro di Maradona. Quest’anno ha fatto più delle aspettative: 78 punti il Napoli difficilmente li ripete, e c’erano anche i presupposti per puntare allo scudetto, se solo la Juve avesse risentito delle fatiche di Champions. Ma la squadra di Conte è stato un rullo compressore, andando a giocare per vincere anche a Napoli, nonostante il +6 in classifica che poteva gestire tranquillamente. Invece ha dimostrato personalità, con uno strepitoso primo tempo. Il Napoli in due anni ha beccato un distacco in classifica di ben 32 lunghezze: ecco un primo dato della marcia di Conte. Il Milan invece chiude il biennio Conte con un meno 23 dalla Juventus: quest’anno, appunto nel silenzio generale, è stato portato in braccio dalla zona retrocessione alla Champions, con una serie di rigori dubbi, ultimo quello a Siena, dove Allegri ha rischiato anche di perderla. Già, Allegri: Ibrahimovic l’anno scorso era stato chiaro, a lui non piaceva arrivare a mani vuote a fine stagione, senza aver vinto niente. Eppure l’anno scorso aveva i top Thiago Silva e Ibra, ma la Juve con lo sprint finale è passata avanti di 4 punti. Un pò come il Napoli che ha il top Cavani, che in tre anni ha fatto più di 100 gol: un dato stratosferico che però non è bastato per mettere il naso davanti alla Juve, anzi. L’Inter dovrebbe non essere considerata: -60 punti dalla Juve di Conte! Un abisso, un’infinità, chiamatelo come volete: un dato davvero imbarazzante per la truppa Moratti, che dopo l’era Mourinho è caduta in un’involuzione societaria, dirigenziale, tecnica, tattica, fisica. Una cosa senza precedenti, molto diversa dalla Juve dei due settimi posti che veniva dalle macerie di farsopoli. Nel silenzio generale nessuno (tranne Sacchi) ha elogiato Conte per il gioco espresso in questi due anni, per i progressi fatti, per i titoli vinti, per i punti fatti sul campo, per l’immane lavoro di preparazione psicologica, che si è visto soprattutto quando Conte è mancato per 4 mesi. Sembra cosa da poco, ma sfido qualsiasi altra squadra a trovare la stessa forza, dopo i famosi fatti. Questa mini rivoluzione è frutto della bravura e del lavoro di Conte: li ha messi tutti alle spalle, leggete il numero di targa e venite a prenderci. Quando abbiamo vinto a Parma, contro il Cagliari in quel famoso tre a uno, Conte disse: “vogliono mettersi in competizione con la Juve, e finiscono per avere i crampi”, riferendosi ai giocatori del Cagliari che a fine gara non ne avevano più (il Cagliari finì in nove). Così è successo per le panchine: molti hanno voluto strafare per poi fare i conti con la superiorità della Juventus, e alla fine hanno gettato la spugna.

Post By clintuco (25 Posts)

Laureando in giurisprudenza, juventino da tre generazioni: un record a Napoli! Ho iniziato ad amare la Juventus dal primo Lippi: dal 2006 la amo ancora di più. Mi piace molto discutere di tattica, moduli, schemi: insomma, le cose del campo.

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