Agnelli-Conte. Finiamola di credere alle speculazioni

Nella valutazione delle notizie che vengono riportate sui giornali c’è bisogno sempre di tanto equilibrio, sia dal punto di vista della veridicità delle stesse, sia dal punto di vista delle considerazioni che ne possono scaturire. Due aspetti legati in maniera indissolubile: il primo condiziona l’altro. Uno è causa, l’altro effetto. Si sta facendo un gran parlare della presunta diatriba tra Agnelli e Conte, sui programmi che la Juve deve sostenere, sugli obiettivi che devono essere raggiunti. Molti parlano di frecciatine che i due si stanno lanciando, con delicatezza, in punta di fioretto: Agnelli che afferma, con certezza, che Ibrahimovic non arriverà; Conte che preme per il top player, perchè ha vinto in Italia e vuole vincere in Europa. Si sostiene, ed è opinione di molti, che ci sia una sorta di gelo tra i due, divisi dall’impossibilità di venirsi incontro: addirittura molti hanno parlato di Conte via dalla Juve, insomma un Conte partente nel caso in cui non dovesse essere accontentato con un mercato all’altezza. Questo si lega a un altro aspetto, ossia il ruolo di Conte all’interno della società e del quadro dirigente: si è detto di un Conte che vuole carta bianca nelle scelte tecniche, e che non vuole interferenze da parte di nessuno. Un ruolo di manager alla Ferguson, con Marotta fuori da tutto. In realtà, ed è questa la mia personale opinione, si sta un pò esagerando. Se da un lato il salto di qualità chiesto da Conte deve fare i conti con i bilanci della società, dall’altro è anche vero che sia Conte che la società remano nella stessa direzione, nonostante i media dicano esattamente l’opposto, nonostante qualcuno sostenga che la situazione sia stata gestita male: io non ho visto nessun tipo di scontro e polemica, anzi, la cosa la stanno gestendo nel migliore, con la classe e la serenità che da sempre hanno contraddistinto lo stile Juve. Agnelli ha a cuore il bilancio della società, come ogni presidente che si rispetti, ma sa che il tifoso della juve vuole vincere ogni anno e vuole vincere tutto, in Italia e in Europa. Lo sa perchè lui è il primo tifoso, e vorrebbe di certo accontentare Antonio Conte. Il mister, dal canto suo, sa di aver fatto miracoli con questa rosa, di aver vinto per due anni andando al di là di ogni aspettativa: ma non ha la presunzione di tirare troppo la corda, perchè conosce bene il percorso Juve, dopo i due settimi posti, e sa che bisogna fare un passo alla volta. Non a caso il progetto prevedeva di raggiungere lo scudetto nel giro di tre anni: Conte ne ha vinti due in due anni, ha bruciato le tappe. Ma non significa che ora stia lì a pretendere ogni cosa: sa bene quanta forza ha la società Juventus, cosa vuole il presidente, e come ci si arriva. E’ una polemica montata ad arte, e quando c’è la Juve di mezzo ha sicuramente più risalto: per il prestigio della società, per la forza della squadra, per l’importanza degli uomini che la formano, e soprattutto per quella cattiva abitudine, ormai consolidatasi dal 2006 in poi, di voler destabilizzare l’ambiente bianconero, in tutti i modi. Tra Conte e Agnelli non c’è nessun problema. Non sono nessuno per dirlo, ma è solo la mia sensazione. Sono un tifoso, come lo sono Agnelli e Conte.

Post By clintuco (25 Posts)

Laureando in giurisprudenza, juventino da tre generazioni: un record a Napoli! Ho iniziato ad amare la Juventus dal primo Lippi: dal 2006 la amo ancora di più. Mi piace molto discutere di tattica, moduli, schemi: insomma, le cose del campo.

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