Testa, cuore e gambe – L’autobiografia di Antonio Conte.

Titolo: Testa, cuore e gambe

Autore: Antonio Conte con Antonio di Rosa

Casa Editrice: Rizzoli 2013

(230 pagine per l’edizione cartacea)

L'autobiografia del Mister Conte

L’autobiografia di Mister Conte

Giletti ha ospite Conte. Giletti dice: io ti conosco bene, da anni, nel libro si capisce che sei tu, anche il lessico è tuo. Poi ribadisce, ci sei tu in questo libro.
Aggiungo io, permettendomi di dissentire.
C’è una solo una parte di Antonio Conte nel libro. Una piccola parte. Quella che non è ancora rinchiusa dietro alle sbarre emotive dello scandalo scommesse.
Anche nella scelta dello stile dell’autobiografia si capisce che il mister è frenato. Se vi capita di leggere “Testa, cuore e gambe” e se siete juventini presumo che già l’abbiate quantomeno ordinata, vi accorgerete che quella che leggete è una chiacchierata tra il mister e una persona qualsiasi. Fate conto di essere seduti ad un tavolino di un bar e che Conte, che non vi conosce, vi stia raccontando la sua vita calcistica. L’idea che mi trasmette il libro è quella che o lui o voi abbiate fretta, perché il gelato vi si sta sciogliendo o il caffè freddando: gran parte della sua carriera calcistica viene infatti raccontata quasi in velocità, come se mancasse il tempo o la voglia di approfondire. Un’autobiografia su Conte dovrebbe avere almeno il doppio delle pagine per rendergli giustizia.
C’è un meccanismo perverso che non va sottovalutato. Ammirando la forza, la professionalità e la bravura del mister  mio malgrado mi trovo nella spiacevole posizione di non averne mai abbastanza. Di voler capire di più, di voler conoscere meglio la persona e ogni parola scritta non può essere l’ultima. E’ una posizione spiacevole in quando mi mette dalla parte di quelli che spiano e cercano di carpire segreti leggendo tra le righe.
Per questo motivo l’autobiografia del mister non è stata abbastanza per me. Avrei voluto di più, avrei voluto leggere di come era il Conte bambino al di fuori del calcio, avrei voluto sapere di più dagli amici, dai parenti. Capire la formula del suo successo per, magari, insegnarla a mio figlio.
Purtroppo “Testa, cuore e gambe” è un po’ meno di un autobiografia. E’ quello che Conte vuole che sappiate di lui perché al momento ancora non si fida molto del prossimo. Come dargli torto, visto che si è preso quattro mesi di squalifica per  una riunione tecnica a cui sembra aver partecipato solo una persona, quella che lo accusa?
Tornando al libro. Ci sono alcuni aneddoti piacevoli e simpatici da leggere, alcune cose che ti fanno capire subito la differenza tra Secco/Cobogli Gigli/Blanc e Agnelli/Marotta/Paratici. Anzi, scusate, mi vergogni ad averli messi nella stessa frase, come se si potessero paragonare le mele alle banane.
La parte più emozionante è, a parere mio quella in cui parla della nascita della figlia e del rapporto con la moglie, forse perché è la parte che più posso far rientrare nel mio mondo personale.
Ulteriore argomento di interesse ce lo fornisce quando parla della squalifica. Si sente, da come descrive gli stati d’animo, che ha sofferto l’allontanamento dai campi, ma la cosa che mi ha colpito di più è che si sia sentito abbandonato, ferito da una giustizia sommaria cieca e assurda. Qualcosa che Kafka avrebbe tranquillamente trasformato in un capolavoro della letteratura.
Vedete, adoro Conte, mi piace come parla, mi piace come fa giocare la squadra e penso (spero) che posso solo migliorare, ma ho la sensazione che per fare il salto che merita prima o dopo sarà costretto ad andarsene dall’Italia. L’Italia non sa tutelare i talenti che crea, li accerchia e li sfianca. Se Conte dovesse andarsene lo capirei. Ne soffrirei dal punto di vista sportivo, ma capire la sua scelta. Sta riportando la Juventus ai livelli che le competono, ma un compito del genere esige un tributo emotivo che nessun uomo dovrebbe essere costretto a sopportare.
Per fortuna, c’è una cosa che mi consola. Ho capito che per quando Conte possa essere sotto pressione, per quando gli possano arrivare da più parti accuse e per quando gli addetti ai lavori si rifiutino di sottolineare i suoi meriti, il buon Conte potrà sempre rivolgersi alla famiglia per ottenere la serenità che merita.
Per quel che riguarda il libro, lo consiglio a chi ha talmente voglia di Juve da aver bisogno di leggere tutto quello che viene pubblicato. Lo consiglio anche a chi vuole avvicinarsi un po’ alla persona Antonio Conte (almeno fino a dove lui vuole farvi avvicinare) e a chi è troppo giovane per ricordarsi com’era il Conte giocatore di una delle Juventus più forti e antipatiche della storia.

Un ultima cosa.
Immagino che questa recensione, come di solito destino delle recensioni, non verrà letta da un numero elevato di persone,  per cui non mi ci dovrei sbattere più di tanto, ma una cosa la voglio dire.

Grazie Mister, qualsiasi sia il suo futuro, la ringrazio di tutto cuore.

Gianluigi (@louie75)

Post By louie75 (6 Posts)

Louie, @louie75, scrittore di fama mondiale, ha ispirato la stesura della trilogia delle sfumature. Vincitore del premio Nobel per la letteratura e per la pace, attualmente è impegnato nel remake di Superman l’uomo d’acciaio. Ottiene successi in tutto quello che fa. Tutto questo mentre dorme. Da sveglio fa l’impiegato a Venezia, ha contribuito a creare il sito collettivo www.senzaudio.org, è appassionato di letteratura e della sua famiglia. Tifa Juve da sempre, da prima che fosse fico.

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