Juventus-Cagliari 1-1, tattica

Il Cagliari toglie le speranze alla Juventus, bloccandola sul risultato di uno a uno e cancellando di fatto la possibilità di battere tutti i record, chiaramente alla portata, prima di questo pareggio. Una gara che tatticamente ha visto il Cagliari molto ordinato in campo, con un diligente 4-3-1-2  che ha bloccato tutti i varchi centrali ai bianconeri. La Juve ha schierato il solito 3-5-2, con Marrone stavolta a centrocampo, a sostituire Pirlo squalificato. Isla e Giaccherini sulle fasce, con il numero 24 che ha fatto davvero una buona gara. In attacco Matri-Giovinco.

La gara, giocata sicuramente sotto ritmo dalla Juve, complice lo scudetto già conquistato e la buona grinta dei sardi, ha visto un Cagliari davvero ordinato, che ha deciso di aspettare la Juventus. I due terzini erano praticamente bloccati, per impedire agli esterni della Juve di avere possibilità di scendere e trovare spazi. Tant’è vero che sia Giaccherini (soprattutto nel primo tempo) che Isla non hanno mai fatto azioni pericolose, anzi: sulle fasce siamo stati molto sterili, a parte qualche cambio di gioco che nel secondo tempo ha liberato Giaccherini. Il centrocampo dei sardi, con tre mediani praticamente a pungere i nostri, ha fatto un gran lavoro di copertura chiudendo tutti i varchi centralmente: inserimenti zero da parte dei nostri, e grande attenzione dei centrali cagliaritani. Conti, Dessena e Naingollan hanno davvero fatto il loro dovere, con in più un Ekdal a uomo su Marrone: avevo espresso il desiderio di vedere il numero 39 giocare a centrocampo, e Conte lo ha schierato al posto di Pirlo, avendo anche Pogba squalificato. Ma Luca ha fatto male, perchè marcato a uomo non è mai riuscito a ritagliarsi uno spazio, ha sbagliato tanti appoggi, mai un cambio di gioco. La Juve ha dovuto impostare con Bonucci, lasciato libero dai due attaccanti, Ibarbo e Pinilla: se facciamo attenzione alle zone di campo in cui ha giocato Ibarbo ci rendiamo conto che il Cagliari aveva impostato la gara proprio così come è andata. Squadra centralmente compatta, terzini bloccati, tre mediani più uno avanzato a uomo sul regista bianconero e i due attaccanti su Chiellini e Barzagli: Ibarbo è andato a giocare sempre dalla parte del difensore più lento, perchè a inizio gara stava nella zona di Barzagli, poi quando è entrato Caceres si è spostato dalla parte di Chiellini, con la chiara intenzione di sfruttare le ripartenze e gli spazi che si aprivano. Non abbiamo saputo creare superiorità sulle fasce, e nemmeno centralmente abbiamo aperto la difesa del Cagliari. Le nostre due punte hanno fatto diversi scambi nello stretto, poco incisivi però. In genere uno tra Matri e Giovinco veniva incontro, velo per l’attaccante dietro e si lanciava nello spazio: una giocata provata più volte, ma poco riuscita. Poca profondità da parte delle nostre punte, perchè Giovinco veniva puntualmente anticipato, Matri non ne arpionava una. Gli unici cambi di gioco però sono venuti proprio passando per le punte: Giaccherini per una delle due punte (in genere Matri, che veniva fuori dalla marcatura), apertura sull’altra fascia. Così abbiamo trovato qualche spazio. Ma abbiamo fatto tanti, troppi errori in appoggio, e sono mancate le idee là in mezzo, con un Marrone troppo spento. Le cose sono leggermente migliorate nel secondo tempo, quando Giaccherini veniva spesso dimenticato dal terzino che stringeva troppo, e il numero 24 ha avuto tanto spazio diverse volte. Un Cagliari che si è piazzato bene in campo, lasciando Ibarbo e Pinilla in avanti, per sfruttare la velocità negli spazi: il gol lo abbiamo preso da un nostro calcio d’angolo, anche se ci sono stati due errori, uno di valutazione di Barzagli (che però ha l’attenuante dell’infortunio), e uno di posizione di Marchisio che non ha dato copertura al numero 15. Questa partita, apparentemente priva di significato, secondo me ha dato un’altra indicazione importante: bisogna avere esterni che sappiano saltare l’uomo, creare superiorità. Ma non come fa Asamoah, che super di forza l’avversario, sullo scatto: bisogna prendere qualcuno che abbia anche il dribbling nello stretto, come faceva ai bei tempi Mauro Camoranesi. Non a caso una delle prime scelte sul mercato, e a mio avviso per Conte rappresenta priorità, è Cuadrado della viola: uno che tiene sia tutta la fascia nel 3-5-2, ma è bravissimo nel 4-3-3, perchè un’ala vera e propria. E in più ha un dribbling disarmante.

Post By clintuco (25 Posts)

Laureando in giurisprudenza, juventino da tre generazioni: un record a Napoli! Ho iniziato ad amare la Juventus dal primo Lippi: dal 2006 la amo ancora di più. Mi piace molto discutere di tattica, moduli, schemi: insomma, le cose del campo.

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