Caro Galdi, non così!

Ieri mattina la Gazzetta dello Sport ha pubblicato, a firma Maurizio Galdi, il seguente articolo.

image

Da Gazzetta dello Sport del 08/02/2013 – Clicca per ingrandire

Dopo la lettura del pezzo l’utente Twitter @Fletcher_Lynd, avvocato di diritto sportivo, ha voluto scrivergli una lettera aperta. Buona lettura

Egregio Sig. Galdi,
nel Suo trafiletto “lo scontificio aperto dal Tnas” si chiede se gli avvocati che hanno preso parte ai processi sportivi di quest’estate per il calcioscommesse ritengano il Tnas uno “scontificio” o piuttosto gli organi di giustizia della Figc dei “ghigliottinifici”: si tolga il dubbio, la risposta è la seconda.
Tutti i professionisti che si occupano di diritto sportivo sono rimasti allibiti nel vedere gli organi di giustizia federali condannare numerosi tesserati senza prove, senza riscontri, senza criterio, facendo scempio di principi espressi e consolidati nel tempo da quegli stessi organi (anche nella persona degli stessi componenti): a differenza di quanto scritto nell’articolo, sono le sentenze di questi giorni ad essere conformi a decenni di giurisprudenza sportiva,  e sono le sentenze di quest’estate ad esserne distanti ed abnormi .
I professionisti di cui sopra, quindi, oggi sono inevitabilmente sollevati nel vedere che i vari Collegi arbitrali del Tnas stanno riportando la giustizia sportiva sui binari del buon diritto, anche se parzialmente e tardivamente.
Eh si, parzialmente e tardivamente, perché non so se ha notato che comunque il Tnas tende non a cancellare, ma semplicemente a ridurre le squalifiche: in questo modo il tesserato (di cui viene, in filigrana, riconosciuta l’innocenza) può tornare a giocare a breve, sollevato e finalmente libero dall’incubo, ma non ha la possibilità di andare al TAR a chiedere risarcimenti (facoltà che invece avrebbe senz’altro esercitato se la condanna fosse stata totalmente sconfessata).
Detto questo, sperando di aver risolto i suoi dubbi, Le confesso che leggendo il trafiletto ne è venuto uno a me: come è possibile che un giornalista che si occupa specificamente di giustizia sportiva faccia confusione, in modo così grossolano, tra processo ordinario e processo sportivo, tra indagato e condannato, tra accusatore e accusato?
In tutto il pezzo si sottintende infatti che le “assoluzioni mascherate” che si stanno susseguendo davanti ai Collegi del Tnas si pongano in contrasto insanabile con le conclusioni delle inchieste penali, delle sentenze degli altri ordinamenti, delle conclusioni dell’Interpol, dell’Europol, ma non è affatto vero.
I numerosi procedimenti penali e disciplinari che hanno affrontato in questi mesi la piaga del calcioscommesse hanno raggiunto conclusioni inequivocabili, individuando decine e decine di responsabili, e continuano a scavare e scoprire nuovi “filoni”da approfondire: la “giustizia domestica” della Figc ha recepito e fatto proprie queste risultanze, condannando rapidamente e con precisione tutti i colpevoli.
Il problema è che poi si è spinta oltre: con il furore purificatorio e catartico tipico di chi ha la coscienza sporca, ha deciso di sfruttare in modo aberrante i meccanismi che aveva sempre utilizzato con attenzione e garantismo per triturare letteralmente anche tesserati che con quelle squallide vicende non c’entravano, o quantomeno del cui coinvolgimento non c’era alcuna prova seria (che poi è la stessa cosa).
Per la Figc quest’estate non contava la qualità del condannato, non contava valutare se fosse VERAMENTE colpevole e meritevole di sanzione, contava la quantità dei condannati, far vedere che “la Figc fa la voce grossa”: per ogni colpevole vero, individuato dalla giustizia ordinaria, ne sono stati rastrellati cinque o dieci presunti,  cercando di pulirsi la coscienza dal fatto di non aver saputo controllare e vigilare.
Ora, non ci vuole un avvocato per capire che sconfessare, come sta facendo il Tnas, questo meccanismo perverso, non significa affatto nascondere la testa sotto la sabbia o contraddire le sentenze penali e le indagini straniere.
Anzi, è vero esattamente il contrario: sono le inchieste (sportive) draconiane e superficiali a sminuire ed infangare le inchieste (della giustizia ordinaria) serie ed accurate, ingenerando il dubbio (ingiusto ed immeritato) che anche le inchieste “vere” siano state condotte con leggerezza e approssimazione di quelle “domestiche”.
Così come, allo stesso modo, l’amarezza di chi ha patteggiato, forse da innocente, sicuramente pagando un prezzo sproporzionato, non è rivolta a chi ha avuto il coraggio di rischiare tutto per ottenere la riabilitazione e salvarsi la carriera, ma a chi li ha costretti, con la minaccia del tritacarne, a chinare il capo.

@Fletcher_Lynd

Post By dodiciblog (114 Posts)

Dodici nasce da una costola di Barzainter.it, ne eredita la filosofia ("Il calcio è solo un gioco, e con il sorriso si gioca meglio") che cerca di trasmettere con un mix di competenza, obiettività condita comunque dall'ironia che mai può mancare. Dodici, come il dodicesimo uomo. L'uomo in più che cercheremo di essere ogni giorno. Solo per voi.

Connect